Al lupo al lupo: a Londra o a Roma?

In due corrispondenze per NovaMagazine da Londra, il nostro amico Adolfo racconta come le paginate sul “terrore” a Londra siano un’esclusiva dei giornali italiani, e che gli inglesi sono molto meno terrorizzati dei titolisti di Repubblica.
Prima o poi, bisognerà che qualcuno provi non solo a riflettere sui costumi della stampa italica, sensazionalista e dimentica, ma anche a farci qualcosa.
Intanto, per quanto riguarda i giornalisti, sto maturando l’idea di mandare una lettera al sindacato unico della categoria – a cui peraltro non sono iscritto – per sfacuncularli, dopo l’ennesimo sciopero farsa di sabato scorso. Se questo è il sindacato dei giornalisti, se la merita la Federazione degli editori più stronza degli ultimi anni (grazie all’ingegner De Benedetti, che in politica sarà pure un democratico, anzi, la tessera numero uno del Pd, ma nelle trattative è il buon vecchio padrone delle ferriere).
Gli scioperi che cadono sabato 30 giugno sono buoni solo per i giornalisti romani che si fanno un bel ponte con san Pietro e Paolo. Non servono a niente per la vasta massa dei precari e fanno anche vendere un bel po’ di copie ai giornali della destra becera italiana.
E un sindacato unico è un sindacato finto.

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