Qualche anno fa, l’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati – ricordate? Coffy, quel giovane di belle speranze che poi finì paracadutato a fare il sindaco di Bologna, città da cui se ne andò con una nuova famiglia – fece una battuta sui “giornalisti da sms”.
Il caro leader aveva toppato, perché anche per scrivere una notizia nel breve spazio di un sms occorre conoscere il mestiere. Da anni, all’Agenzia Globale totale, scriviamo e inviamo sms da 130 caratteri con notizia e fonte indicata. Mica è da tutti.
Ho pensato a questo qualche giorno fa, quando ho iniziato a (ri)utilizzare Twitter, all’indirizzo www.twitter.com/ilsubcomandante. In realtà avevo aperto un account per poter ricevere info aggiornate dai varia “media outlet”, poi ho pensato che in questo momento potrebbe essere il mio miglior strumento d’espressione.
Così, in quei 140 caratteri posto un mix di notizie globali e personali, letture, riflessioni, anche scimienze (monkeys business).
Posso postare dal Blackberry in un attimo, senza dover accendere il pc. E posso (ma non p’ho ancora fatto) caricare anche foto direttamente.
Ora devo trovare solo il modo di far arrivare questi post anche su Facebook, ma confido negli amici di email…