Per caso, sugli scaffali di una libreria decente non lontana dalla redazione, ho trovato un libro di Loriano Macchiavelli che uscì per la prima volta nel 1990, con uno pseudonimo, e che restò in vendita pochi giorni, prima di essere ritirato per una causa giudiziaria.
Il libro – di cui non avevo mai sentito parlare – s’intitola “Strage”, è pubblicato oggi da Einaudi, ed è una ricostruzione romanzata dell’attentato del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, che costò la vita a 85 persone.
Al 2 agosto mancano ormai pochi giorni. Sarà l’occasione di polemiche, commemorazioni, contestazioni, rivelazioni, chissà. Io sarò già in vacanza e mi perderò, fortunatamente, tutte le solite chiacchiere.
Il libro, però, merita attenzione. E’ un bel romanzo, un intreccio di storie che tiene incollati alla pagine. Direi che è in qualche modo uno degli “antenati” della trilogia di Simone Sarasso (“Confini di Stato”, “Settanta”, e poi il terzo, che chissà quando uscirà), scritto dall’autore di un gran numero di bei romanzi.
Ovviamente, leggendo, vien voglia di scoprire se certi personaggi corrispondono a reali protagonisti della storia “nera” italiana. E questo forse è un altro paio di maniche, dato che come è noto la realtà – e quella italiana in particolare – è sempre più romanzesca e imprevedibile della fiction, come scriveva anche Tom Wolfe in un librettino di diversi anni fa dove spiegava la genesi de “il falò delle Vanità”…