Tragedia greca libanese

Se non amate le tragedie, be’, non andate a vedere “La donna che canta”, uscito in sala venerdì scorso (il titolo originale è “Incendies”).  E’ una tragedia greca che ha preso le forme di un film realizzato da un regista canadese, Denis Villenevue, ma basato sul testo (del 2005) di Wajdi Mouawad, nato in Libano.

Raccontare la trama toglie necessariamente il piacere dei colpi di scena, quindi mi asterrò. Se proprio volete saperne di più, però, leggete qui.

La storia di Nawal Marwan, ricostruita dai suoi figli nel film – che procede come un thriller, con abbondanti salti nel tempo e tra i personaggi – è solo apparentemente una vicenda privata. In realtà, e non si fatica molto a capirlo, Nawal è il Libano stesso. Che riesce ancora a trasmettere amore ai suoi figli e perfino a chi l’ha violentato.

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