Primarie da Gomorra direttamente a Sodoma?

Magari poi finirà che il centrosinistra perderà le elezioni a Napoli: e sarebbe anche fisiologico, e magari giusto, dopo anni di governo e malgoverno, perché non si può attribuire sempre i successi a sé e le colpe ad altri (al governo nazionale, alla Regione, a Cosentino e altri bau bau).
Però questa vicenda delle primarie è interessante e avrà ricadute nazionali. E pone una serie di questioni, da mal di testa.

Per esempio. Le primarie possono essere un grande successo di pubblico, e quelle di Napoli lo sono stato a fare i conti (44mila elettori). E insieme, però, sono non tanto e non solo a rischio-broglio (perché le truffe con elettori che votano più volte, o persone che non hanno diritto al voto, si possono evitare o limitare), ma soprattutto a rischio-inquinamento e “cammellaggio”. Mica solo o tanto per le infiltrazioni camorristiche. Ma anche per la guerra tra clan, capibastone, aree e l’intreccio con gruppi di pressione, di potere economico.

Per esempio. Le primarie si possono annullare, in presenza di dubbi sullo svolgimento. Ma se questo avviene quando un intellettuale che gode di ampia stima, un personaggio pubblico e mediatico , cioè Roberto Saviano, lo chiede, proponendo in più un candidato nuovo (il magistrato Cantone), il rischio è  che lo “strumento democratico” venga poi avvertito come un gioco le cui regole cambiano secondo le opportunità. E che chi ha organizzato le primarie, cioè il Pd, faccia la figura del coglione.

Per esempio. Su circa 1.000 Comuni grandi e piccoli che vanno al voto in primavera, le primarie in realtà si tengono in una decina, al massimo, di città. Il che significa che negli altri casi è bastato l’accordo tra i partiti.
E se a Napoli alla fine concorderanno tutti su un nome, magari quello del suddetto magistrato Cantone, che fin qui non ne ha voluto sapere, le primarie diventeranno automaticamente un plebiscito.
A meno che poi il vincitore (fin qui) della consultazione di domenica scorsa, Antonio Cozzolino, non voglia partecipare comunque. E in quel caso, come si impediranno i presunti “cammellaggi”?
E se poi Cozzolino s’incazza e si fa la lista Cozzo(Basso)lino?

Per esempio. I Verdi hanno proposto oggi di candidare sindaco Roberto Saviano, aumentando se possibile il tenore del casino. Se accettasse ne perderebbe lui in credibilità, e per i vertici politici sarebbe un bel casino, provare a gestire Saviano sindaco.
Ma probabilmente non accetterà, e dunque, tirato un sospiro di sollievo, ci si potrà fare belli comunque del beau geste.

Per esempio. paradossalmente, questo casino di Napoli potrebbe fare il gioco di chi le primarie non le vorrebbe proprio. Tanto nella città partenopea si va a perdere, potrebbe essere il ragionamento, e quindi non cambia nulla. Però in questo modo si dimostra che la consultazione aperta è un casino, che produce caos. E dunque, bye bye primarie.

Per esempio, infine. In questo grande entusiasmo per le primarie, qualcuno dovrebbe spiegare perché si fanno le primarie di partito, cioè per eleggere i segretari di un’organizzazione che prevede la partecipazione dei suoi membri. Fossi iscritto al Pd, mi arrabbierei di brutto. Mica è una tessera-sconto (o sì?). Se uno si iscrive, lo fa per dare il proprio sostegno, partecipare, condividere, contare. Perché poi alla fine viene chiamato a votare pure chi invece non è iscritto?

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