Sono andato piuttosto in fissa con l’album della Fat White Family, Songs For Ours Mothers. Non la conoscevo affatto, questa band britannica che mescola psichedelia, cori, elettronica e rumore, che produce canzoni non per forza orecchiabili né gradevoli, ma interessanti, che ti tengono con l’orecchio incollato. Da quel che capisco leggendo in giro pezzi di riviste varie (Nme, Pitchfork) sul palco sono casinisti e hanno qualche problema di abuso da sostanze, ma sono dettagli. Qui una recensione in italiano illuminante, mentre fatico a trovare sul web i loro testi (e li capisco davvero poco sentendoli cantare).
Stachelight dei francesi Deluxe è un gran bel disco, chiariamolo subito. Tra gli ospiti M (in Baby That’s You in particolare) e IAM (in A L’Heure Où). Loro sono del sud (Aix En Provence), non cantano quasi mai in francese e non fanno rap (ho letto da qualche parte che la Francia è il secondo mercato mondiale per il rap dopo gli Usa). Mischiano diversi stili, ma si potrebbero definire groove.
Questo disco esce dritto dritto dalla fine degli anni 70, inizio anni 80: Rhoda Dakar Sings The Bodysnatchers. E’ puro ska, classici di quel periodo, molto breve e intenso. Rhoda Dakar era la cantante dei Bodysnatchers e poi ha militato negli Specials e negli Specials AKA, la canzone “Nelson Mandela” è anche sua. A me ovviamente piace, mi ha fatto ricordare quando andavo in giro con i miei amici e un ghetto blaster, giocando a carte e sentendo gli UB40 e tutti i gruppi ska dell’epoca.
Ho comprato, dieci anni fa, il primo disco dei Bloc Party, archiviandoli rapidamente a epigoni di New Order. Sento ora l’ultimo album, Hymns, e devo dire che forse le parti migliori, per me, sono quelle dove suonano come i New Order…