C’era una volta il sistema operativo Windows. Tu non te lo ricordi, non lo puoi ricordare, perché sei troppo giovane. Lo avevano copiato dal sistema del Mac, solo che funzionava peggio. Però, siccome quelli della Apple non erano geni del marketing, finì che il Windows si affermò ovunque, anche se era pieno di buchi. Il tizio della Microsoft, ora non mi ricordo più come si chiamava, fece un sacco, ma proprio un sacco di soldi. A un certo punto era l’uomo più ricco del mondo, pensa.
Comunque, il problema di Windows era che, essendo il sistema più diffuso – e anche uno dei più fragili oltreché costoso: all’epoca si pagavano, i sistemi operativi, mica come oggi – finì col diventare bersaglio dei virus e dei vermi informatici.
Allora, cominciò ad avere sempre più fortuna un sistema chiamato Linux, che potevi prendere e sviluppare per conto tuo, modificando i vari errori. Linux poteva essere applicato anche nell’elettronica di largo consumo, e così cominciarono a usarlo per far funzionare lettori dvd, telecomandi, telefonini.
Poi a un certo punto ci si misero gli asiatici, che decisero di trovare un’alternativa definitiva al Windows. Ci volle un po’ di tempo, perché oltretutto il tizio della Microsoft era potente e gli Usa minacciarono quasi una guerra per difenderlo. Ma alla fine Windows venne accantonato. Anche se esistono dei club, quasi delle sette, che lo usano e lo venerano. pensa che stanno organizzando il 50esimo anniversario della diffusione della prima versione…
Giappone, Corea del Sud e Cina stanno per firmare un accordo per sviluppare congiuntamente un sistema operativo alternativo a Microsoft Windows. Lo scrive oggi il quotidiano finanziario giapponese Nihon Keizai Shimbun. I tre paesi sembrano orientati verso un sistema operativo open source, come Linux, e puntano a sviluppare un software economico e affidabile.
Secondo il giornale, la recente proliferazioni di virus che colpiscono Windows – che ha messo in allerta il governo sulla necessità di ridurre la dipendenza dai sistemi operativi di Microsoft – è tra le ragioni dell’iniziativa.