Da qualche parte deve essere passata l’idea, discutibilissima, che esser di sinistra o di centrosinistra significhi essere educatini, pazienti, gentilissimi, sempre pronti al dialogo costruttivo, che da blogger si debbano per forza scrivere lunghi post sbrodolanti (tipo quelli di Ricordiamocene, per capirci). E no, ragazzi, così non si combina nulla.
Di fronte a blogger che sputano commentini in malafede come i loro ispiratori (e mandanti, e papponi) politici, mica ci si mettere a fare i chierichetti. Si risponde, sempre.
Il detto a cui ispirarsi deve essere: a brigante, brigante e mezzo. E se attaccate con un po’ di insulti diretti, è anche meglio.
Non siate passivi, siate maleducati.
Per esempio, perché sprecare 20, 30 righe per commentare una dichiarazione inattendibile o maliziosa, che non tien conto della logica né della realtà? Basta un bel “Ma facce na pippa” per far giustizia di tanta stronzità.
Fa bene a voi, smonta immediatamente l’avversario, strappa in fondo un sorriso allo spettatore terzo (terzo, non terzista, i terzisti sono un branco di stronzi di destra).
Altra possibilità offerta dalle tastiere, storpiare i nomi. Per esempio, Watergate, blog di monnezza e politica, va chiamato costantemente appellato “Water Closet”. LucaP, Lucapippa, Shock and Awe, Sciocconeve, e via fantasticando. Andrea Rossetti chiamatelo Rossetto, tanto basta a farlo incazzare (è già psicopatico di suo). Deformare è bello.
Poi, colpire sotto la cintura. Per esempio, alludere alla loro omosessualità più o meno latente. Alla scarsa virtù di madri e sorelle. Sempre, possibilmente, giocando sulle parole.
(continua)