Quest’anno finisce che faccio i botti

“Ci sono momenti in cui il silenzio è una necessità più che un dovere. Momenti in cui non si può chiudere il mondo dietro la porta di casa, lui là fuori, noi qui dentro a festeggiare”, scrive Maurizio Crosetti in un mieloso editoriale su La Repubblica di oggi, in cui invita a non sparare botti a a Natale.
Invito interessante, perché di solito quei botti fanno centinaia di feriti, ma Crosetti vorrebbe che fosse una mezzanotte di silenzio per le vittime del terremoto-maremoto nel Sud-Est.
Di fronte a questo genere di commenti, la mia prima reazione è quella di comprare una bella girandola per illuminare il passaggio all’anno nuovo.
Le candele per i bambini della scuola, gli sms-lacrimuccia, lo sciopero dei mortaretti sono riti ipocriti e fastidiosi. Se non ci fossero stati di mezzo i turisti occidentali, la nostra attenzione per quel dramma sarebbe stata ampiamente obnubilata dalle ricorrenze festive. Come è sempre accaduto.
Festeggiamo l’anno nuovo, e raccogliamo soldi e aiuti per i sopravvissuti, come abbiamo sempre fatto, anche quando Crosetti era magari alle Maldive.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
search previous next tag category expand menu location phone mail time cart zoom edit close