Il peggior nemico di Silvio Berlusconi è Silvio Berlusconi medesimo. Il problema è soltanto quello di capire se quando si sarà auto-inferto il colpo definitivo, l’attuale premier porterà con sé nel crollo tutto il paese o meno.
Ma nutriti dell’entusiasmo che caratterizza l’inizio di ogni anno e fiduciosi nel Culo, vero stellone d’Italia, che ci ha fatto superare come nazione momenti storici perfino peggiori, nonch2 dell’Unione europea, che è un paracadute mica da poco, crediamo che anche stavolta, quando sarà la sfangheremo.
Dunque, l’augurio non è solo quello che Berlusconi superi agevolmente tutti gli impacci giudiziari. Che sia colpevole o innocente ci è totalmente indifferente. E che nessun giovane idiota tenti anche solo di rovinargli la pettinatura (o la pelata: è la storia del bicchiere mezzo pino o mezzo vuoto).
Il fatto è che il contagioso vittimismo di B. devia l’attenzione dell’opinione pubblica e della società incivile da questioni come l’economia, le libertà civili, la politica internazionale etc. a favore dei suoi personali problemi.
Ma quando il campo è liberato da orpelli giudiziari, aggressioni etc. il cavaliere e le sue politiche – e la sua maggioranza – appaiono in tutto lo splendore del technicolor. E nonostante dalla parte del centrodestra sia una bella fetta di italiani, il rischio che alle elezioni B. prenda quel che a Oxford chiamano “una bella tranvata” è molto alto. E che l’Italia riesca anche a mettersi alle spalle questo degno compare di presidenti croati e serbi.