Oggi Zoetta compie tre anni, e io trovo ancora strano di essere passato dalla condizioni di figlio (sono un ex bamboccione, sì, a casa fino a quasi 31 anni) a quella di padre, che quella ragazzina caciarona è un bel pezzetto di me.
Soprattutto perché mi trovo, spesso, nonostante i 42 anni, troppo regazzino io per essere credibile come padre. Di due figli, poi.
Probabilmente perché faccio il confronto con mio padre, nato in un’altra epoca, abituato a essere responsabile, adulto per necessità, da quando aveva pochi anni, poi investito anche lui, come tanti, dalla guerra.
Oggi comunque alla fine, nell’economia familiare, è una giornata come tante. Stanotte Zoe si è svegliata gridando per un brutto sogno, e a sua volta ha svegliato il fratello. Per addormentare Vic c’è voluta più di un’ora. Poi alle 4 l’ometto si è svegliato per il latte. E alle 6 la signorina si è infilata nel letto genitoriale, dove ha sgambettato fino alle 7, prendendoci alla fine per stanchezza.