Di solito, l’opposizione – cioè la sinistra o il centrosinistra attuale, salvo rare eccezioni – non perde l’occasione per chiedere le elezioni anticipate. Basta la minima tensione nel governo o bella maggioranza e op!, parte il refrain: la maggioranza non c’è più, bisogna tornare alle urne! Basta, i cittadini (?) chiedono di votare!
Stavolta, no. Basta dare un occhio all’intervista di Pier Luigi Bersani oggi sulla “Repubblica” per capirlo.
Il leader democratico dice che il governo non c’è, non vuole farle le riforme non si occupa dei problemi reali del Paese etc etc etc, però non chiede le elezioni. Anzi, dice che è Silvio Berlusconi a volerle. Per vincerle, immaginiamo (e immagina anche Bersani, altrimenti si affretterebbe a chiederle).
Quindi, qual è la soluzione? Prepararsi per il voto, nel 2011, dice PLB, e intanto lanciare un “patto repubblicano”, anche a Gianfranco Fini (che, anche lui, non vuole le elezioni perché rischia di fare la fine del sorcio). Ma er fare che, il patto?
“Nella proposta c’è l’esigenza che le forze dell’opposizione sui temi cruciali della democrazia e delle priorità economiche e sociali si rivolgano in modo ampio alle forze sociali civiche e politiche che riconoscono l’esigenza di una svolta che avvenga nel solco della Costituzione”. Ecchevvordì?
Quelli fanno la destra e la sinistra, fanno la maggioranza e l’opposizione, fanno il governo e le guardie e i ladri e tu, tu ancora ti chiedi che vuol dire quel che dice il segretario piddìno di turno.
Coraggioso. Temerario. Eroe. In bocca al lupo col nuovo blog.
Che dire. Sono d’accordo.