Zero tituli legali

Mi piace l’ideuzza di una parte del governo di abolire il valore legale della laurea, però, diciamocelo, manca di coraggio.
Se questo è il governo del fare, dei tecnici, dovrebbe promuovere appunto i fatti e non le parole o le carte. E allora, abolisca l’obbligo di laurea, anzi, di un qualunque titolo di studio per i concorsi.
il candidato si presenta al concorso e lo passa se sa rispondere. Senza alcuna distinzione tra le lauree. Se sai costruire un ponte ma sei laureato in farmacia, ti assumiamo. Se sai fare il capo delle risorse umane ma sei laureato in statistica sei il nostro uomo, o la nostra donna. Se sai fare il direttore del Tg1  ma hai fatto il professionale per saldatori, Dio sia con te (Anzi, ce ne fossero).
Dove e cosa hai studiato, non ci riguarda, in fondo.
Insomma, concorsi rigorosissimi per tutti. Se sai fai, se non sai non passi.
Così, eliminiamo anche il fastidioso problema di dare un punteggio di “prestigio” ai vari atenei italiani. Che, detto per inciso, a oltre 10 anni dalla riforma del 3+2, non si sono specializzati manco un po’, ma continuano quasi tutti a offrire le solite cattedre: giurisprudenza, economia, lettere… C’è scritto in uno studio della Fondazione Agnelli. Se il governo lo vuole, glielo mando in pdf, così risparmia pure i soldi.

2 pensieri riguardo “Zero tituli legali

  1. tu me sai che piano piano te stai a impazzi’

  2. Aderisco come nastro adesivo alla provocazione farwestista.

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