Un po’ di cose da tenere d’occhio nelle amministrative di maggio, che coinvolgono circa 800 Comuni (cioè il 10% di quelli italiani) e quasi 8 milioni di persone. Dal voto di maggio dipenderanno un po’ di cose della politica nazionale , compresa eventualmente la possibilità di votare anticipatamente a ottobre, e soprattutto i vari tipi di alleanze possibili.
Gli equilibri nella maggioranza potrebbero cambiare, e anche la conflittualità attuale – che è data dall’imminenza del voto – potrebbe assumere tonalità diverse.
Come andrà la Lega Nord, dopo la separazione al primo turno dal Pdl e l’inchiesta sull’uso del finanziamento pubblico;
Come andrà il Pdl, dopo che ha perso per strada un po’ di pezzi, e soprattutto non è più alleato in molti luoghi dell’Udc, e al primo turno non ha la Lega. Molte città del nord al voto hanno amministrazioni uscenti del vecchio centrodestra, quello Forza Italia + An + Lega + Udc, una roba ormai archeologica.
Come andrà l’Udc, che è presente alle elezioni in alleanze diverse, e spesso anche in scazzo cogli altri centristi, mentre Casini sta accelerando per fondare il famoso Polo della nazione, Partito della Nazione o come si chiamerà;
Come andrà il Movimento5 Stelle, che nel 2013 potrebbe presentarsi alle politiche.
Da questo post si deduce che del Pd non ti frega un caxxo. 🙂
Mah, da un punto di vista di analisi non è centrale, stavolta, direi
Vero, ma anche stavolta, come un anno fa, porteranno a casa un bel bottino di sindaci e presidenti. Poi i giornali passeranno il resto dell’anno a dire che è un partito in crisi.
Il punto non quello delle amministrative, il Pd andr bene. L’interesse principale quello che accadr alle politiche,e quindi col governo. E l per il momento le riorganizzazioni possibili non riguardano tanto il Pd, ma il centro, centro-destra. Ci detto, se io fossi il Pd non aspetterei di subire, ma andrei al voto presto. Lo diceva pure il presidente Mao: “Bastona il cane che affoga”.
Mmm, verissimo se uno guarda solo al dato elettorale. Se però uno guarda ai mercati e a quello che il governo può ancora fare (SE ha ancora qualcosa da fare), non ne sarei tanto sicuro, anche perché sarebbe come rinnegare la scelta di novembre. Il risultato del Pd resterà comunque importante se confrontato con quelli di SEL e Idv, visto che, a legge elettorale invariata, questa è la coalizione che probabilmente governerà il paese tra un anno.
Gli altri partiti dopo le elezioni o si sfasciano o, come Casini e Berlusconi stanno già facendo, fanno restyling. Anche perché, senza poltrone negli enti locali da spartire, sarà un fuggi fuggi generale.
I mercati sinora non è che abbian reagito chissà come rispetto alle riforme montiane. Più che altro, sono le cancellerie ad aver cambiato atteggiamento e in larga parte grazie alla direzione Draghi della Bce.
Posso sbagliarmi, ma non mi pare che – anche con la modifica dell’art. 18 dello SdL – i fondi sovrani o quelli privati stiano facendo la fila per gettarsi a bomba sul Belpaese. Quel che manca al Governo è ciò che manca ai partiti che lo sostengono e si sono alternati al governo: il coraggio di riformare la giustizia che, a detta di qualunque investitore, è il problema maggiore in Italia. Leggi che cambiano da mane a sera, sovvertendo l’esistente; tutela di manager locali a discapito di potenziali investitori stranieri tramite la depenalizzazione del falso in bilancio; e specialmente l’impossibilità di avere una corretta, veloce e definitiva sentenza nelle aule di giustizia.
Nuovamente, posso sbagliarmi ma non mi pare che ci sia nulla di questo in agenda. E, allora, mi sorge il dubbio: se certamente il Pd sarà il partito di maggioranza relativa, ed eventualmente al governo con Sel e Idv, perché dovrei votarlo se Monti è tanto bravo e utile e quant’altro ma decisamente Casini – e qualunque cosa metta in piedi – rappresenta la maggior parte sostenitrice e d’origine culturale di quel Governo?
A me pare la solita storia: il Pds/Ds/Pd fa propaganda per altri. Mi pare una abitudine consolidata: prima per Fausto e il Professore, poi per il Robespierre molisano. Primi, con gli stessi consensi di quando Veltroni fu sconfitto. Primi, per sconfitta dell’avversario. Primi, ma non maggioranza.
Sostenendo ad libitum Monti, il Pd fa propaganda per La qualunque della Nazione casiniana. Che va bene essere il sogno di D’Alemullah, cui cortesemente auguro gli si avveri, ma mi pare un po’ poco rispetto alle ambizioni con cui quel partito fu fondato: bipartitismo all’americana, centro unico del riformismo nazionale, superamento delle famiglie politiche europee, vocazione maggioritaria e tutte quelle storie lì. Poi, per carità, c’è chi si fa bastar l’aglietto per esser contento.
“Quel che manca al Governo è ciò che manca ai partiti che lo sostengono e si sono alternati al governo: il coraggio di riformare la giustizia che, a detta di qualunque investitore, è il problema maggiore in Italia.”
Più che altro – è inutile girarci attorno – c’è il veto sostanziale di quello che è il partito di maggioranza relativa.
Senza meno, Corrado. Ma non mi pare che il centrosinistra, nelle sue declinazioni dal 1994 ad oggi, abbia fatto molto di più pur essendo stato al governo per più di qualche mese.