“ROMA, 19 giugno 2009(Reuters) – Mentre il tasso di disoccupazione è in crescita, e secondo l’Istat colpisce soprattutto giovani e donne, il ministro Maurizio Sacconi ha lanciato un appello oggi ai ragazzi italiani perché non rifiutino i “bad job”, i brutti lavori che accettano invece gli immigrati.
“Noi abbiamo statistiche e percezioni che posti (di lavoro) ci sono ancora, al punto che sono rifiutati dagli italiani”, ha detto oggi il responsabile del Lavoro e del Welfare nel corso di una conferenza stampa.
Per Sacconi, i dati dell’Istat sulla “occupazione immigrata” – che segnano un aumento di 220mila posti in un quadrimestre, prevalentemente in professioni non qualificate, dice l’Istat – indicano “che c’è proprio una propensione da parte degli italiani a rifiutare i bad jobs'”.
“Questo non può essere fatto dai più giovani“, ha detto Sacconi, che ha invitato ragazze e ragazzi ad “accettare anche lavori distanti dal loro corso di studi”.
Le dichiarazioni del ministro sembrano smentire i luoghi comuni sugli “immigrati che rubano il lavoro agli italiani”, invitando invece in qualche modo i giovani italiani a sottrarre posti di lavoro di bassa qualità o comunque poco desiderati agli stranieri residenti.
Per il ministro “il mercato apprezzerà” la scelta di quanti, pur avendo titoli e qualifiche, sceglieranno “percorsi di lavoro, aspri, difficili” perché così mostreranno la loro tempra.
Secondo i dati diffusi oggi dall’Istituto nazionale di statistica, la forza lavoro italiana ha subito una netta contrazione nei primi tre mesi dell’anno, con la percentuale di disoccupati salita in termini destagionalizzati ai massimi da inizio 2006, a 7,3% dal 7% del quarto trimestre 2008.
A pagare la crisi sono in particolare i giovani. Gli occupati con contratti a termine, che riguardano per circa i 3/4 giovani con meno di 34 anni, sono calati del 7%, vale a dire di 154.000 persone. Ad esse vanno aggiunti i 107.000 collaboratori occasionali che hanno perso il posto, una categoria che tradizionalmente include molti giovani alle prime esperienze lavorative.
Sacconi ha citato esempi di dipendenti, anche in età avanzata, di banche e istituti finanziari “che in altri paesi si sono messi in fila per andare a fare il portiere d’albergo”.
“E’ difficile chiederlo ad adulti, è importante invece che i giovani non attendano”, ha detto il ministro, invitando nel contempo le Regioni a “valorizzare” e le imprese a “utilizzare” i contratti di apprendistato, a “investire soprattutto nella formazione dei giovani e a farlo in ambienti lavorativi”.