“Realtà! Cosa ne sai tu? Ringrazia dio di esserne protetta”.
“Per niente! Solo affrontando i fatti della vita, possiamo comprenderli. Io voglio cambiare il mondo perché non si dimentichi che sono vissuta. Che senso ha vivere, altrimenti?”.
Questo scambio tra due personaggi di un racconto di Attia Hosain, pubblicato da “Internazionale” il 28 dicembre, mi ha colpito, e parecchio, perché è la prima volta che trovo riscontro in uno scritto di quel che ho sempre pensato della vita, della necessità di una dimensione eroica. E anche del fatto che cambiare il mondo sia prima di tutto cambiare il proprio mondo, fare la propria rivoluzione, scrivere la propria storia, in un modo diverso rispetto alla storia familiare e a quello che gli altri si attendono da noi.
In questi giorni, peraltro, sto leggendo “Come cambiare il mondo”, un saggio – anzi, un’antologia di saggi – sul marxismo di Eric Hobsbwam (“Il manifesto” è il secondo libro politico che ho letto, dopo aver scoperto a 12 anni “La storia mi assolverà” di Fidel Castro).
Una scelta non casuale, perché non credo di aver mai veramente rinunciato all’idea che si possa cambiare il mondo.
E, paradossalmente?, la nascita dei miei figli ha accentuato questa idea, certamente in senso più ecologista, come necessità di garantire per loro e per gli altri bambini un futuro (è, credo, un sentimento comune a tutti i genitori, e deriva dalla responsabilità. Ovviamente, troppo spesso non si traduce poi in realtà, o meglio, non va quasi mai oltre la sfera dei propri figli, quando ci arriva, senza riguardo per quelli degli altri).
L’idea di cambiare il mondo però ha a che fare appunto con la necessità stessa – mi tocca ammetterlo a maggior ragione ora che ho letto quella frase di Hosain – di essere ricordati dal mondo, e non di scomparire nella nebbia delle generazioni e degli individui mortali.
Lo so, qualcuno ora mi verrà a dire che per Marx ed Engels, col loro socialismo scientifico, era diverso, e che le mie affermazioni puzzano di volontarismo, e sono quindi di destra].
Se tutti volessimo cambiare il mondo, sarebbe un gran casino, lo concedo. O meglio, se tutti ci impegnassimo sul serio a farlo, perché ovviamente tantissime idee di mondo, forse tante quante sono le persone, si scontrerebbero. Ma in realtà, amo pensare di poter cambiare il mondo soprattutto di fronte al rischio di dover ammettere, altrimenti, di vivere senza un senso.
(Che poi, il senso ci sarebbe comunque , quello che gli diamo noi stessi)
E poi dai a me del criptofascista. Ingiusto.
no, tu sei diventato un socialista nazionale
E vabbè.
Sei diventato biondo? Manca solo la richiesta di pace nel mondo e poi mi pare di stare alla finale di Miss Italia.
Ovviamente scherzo, non ho trattenuto la battuta 🙂 Bel pezzo amico, buon anno di cuore.
Volete cambiare il mondo? ho scritto un libro di recente è un libro GRATUITO al cento per cento e desidero che venga letto e poi condiviso il più possibile parla di economia celeste, questo libro può cambiare il mondo. Vi posto il link, non è una forma di spam inutile, io non traggo alcun guadagno economico da tutto ciò quindi vi prego non cancellate questo commento, almeno prima leggete il libro, se poi secondo voi è una cosa cattiva, inutile e stupida, cancellate questo commento, altrimenti se vi piace il contenuto vi prego diffondetelo! Grazie. Orazio
questo il link:
Grazie, me lo vo a vedere