Stop alla pena di morte nelle serie tv

Non so se Amnesty International sia sensibile al tema, ma c’è una campagna che vorrei lanciare qui tra voi, che so persone civili e attente ai diritti umani, e anche al rispetto dell’intelligenza.

Da decenni, in silenzio, nelle serie televisive (anche al cinema, ma i numeri delle serie tv credo siano industriali, ormai), si consuma una strage, un genocidio, attuato da sceneggiatori privi di scrupolo.  E nessuno finora ha sollevato la questione, ha denunciato l’odioso scandalo.

In nome della trama, infatti, vengono sacrificati tanti e tanti personaggi di fiction tv, spesso soltanto perché ormai rappresentano un inutile ostacolo al proseguimento della storia, o per far posto a nuovi personaggi.

E’ una mattanza.

Me ne sono reso conto ieri sera guardando una puntata di Dowtown Abbey, una fortunata serie anglo-americana. La giovane promessa sposa dell’erede di Downtown viene sacrificata, facendola ammalare di febbre spagnola, solo per evitare che l’erede la sposi, rinunciando alla donna che ama davvero.

Ho saputo che nelle precedenti puntate sono avvenuti altri omicidi della stessa natura, e vorrei rivolgermi agli autori della serie per chiedere loro di mettere fine alla barbarie. Più fantasia, meno morti. Spero vogliate sostenere anche voi questa battaglia di civilità.

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