Dopo l’annuncio di ieri del presidente Giorgio Napolitano – cioè la decina di giorni concessi ai saggi per mettere a punto qualche idea bipartisan, per poi andare alle votazioni sul nuovo capo dello Stato, in pratica – e anche dopo la conferenza stampa in cui Pier Luigi Bersani ha detto che lui è ancora lì che aspetta l’incarico, è probabile che i prossimi 10 giorni saranno di una noia mortale, coi giornali alle prese col problema di riempire le pagine in qualche modo, tra retroscena, analisi, colloqui, interviste a esponenti di terza e quarta fila.
Insomma, la stessa situazione che abbiamo vissuto subito dopo il voto e prima del pre-incarico a Bersani.
Nel frattempo, la vulgata giornalistica vuole che le borse (queste entità sovrannaturali) siano state tranquillizzate dal fatto che a Palazzo Chigi resta Mario 10% Monti, che qualcuno ha definito ieri un premier senza fiducia ma non ancora sfiduciato dalle Camere (ieri però un tweet di Giulio Marcom di Sel, apriva la porta a questa strada, tanto per vedere l’effetto che fa).
Di fatto, la lavoro c’è solo il governo dimissionario. Le Camere, a parte che per poche robe e per le commissioni speciali, aspettano intanto di andare al voto per il nuovo capo dello Stato. Mentre le commissioni permanenti non vengono costituite perché manca il governo… e quindi non ci sono ancora i criteri su come spartirsi le presidenze. E’ questo, in soldoni, il problema.
Su questo tema nel centrosinistra – maggioritario alla Camera ma non al Senato, dove comunque è la prima forza – sono cominciati i mal di pancia. Ieri è stato il capogruppo di Sel a Montecitorio a dirlo, oggi il senatore Ignazio Marino (che tra l’altro corre cpome candidato a candidato sindaco a Roma). Il Movimento Cinque Stelle lo dice da giorni.
La questione non è così leggera come ieri è sembrato voler dire Bersani durante la sua conferenza stampa (conferenza stampa che serva a esprimere soprattutto un concetto: cogito ego sum). In Parlamento sono state depoistate già un bel po’ di proposte di legge. Se si formassero le commissioni si potrebbe cominciare a lavorarci su, governo o non governo.