Le previsioni per il 2016 di Nic Newman, che è un ricercatore associato presso il Reuters Institute for the Study of Journalism , non indicano svolte rivoluzionarie per i media quest’anno, e credo sarebbe anche impossibile. In sostanza sottolineano (anche grazie a un sondaggio tra “media leader” internazionali) tendenze già in atto, destinate probabilmente a rafforzarsi.
(Aggiungo io: n necessariamente in Italia, che è un paese con una minore penetrazione della banda larga, dove domina la tv – e l’informazione tv – e dove il web è soprattutto Facebook…)
Sintetizzando:
aumenteranno i video d’informazione online;
aumenterà la sperimentazione dei VR, i visori per la reelatà vituale;
aumenterà la pubblicità nei video, anche per contrastare la diffusione degli Adblocking (i programmi per bloccare o filtrare la pubblicità online);
continuerà il declino della tv;
aumenterà la diffusione dei podcast;
cresceranno i progetti finanziati dal crowd-funding e sostenuti da community, e anche i servizi in abbonamento, con relativi esperimenti sul micro-credito;
crescerà il ruolo del robo-journalism