Dischi volanti, 10 giugno

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Cominciamo dalle delusioni. È un disco inutile Soulrocker, di Michael Franti & Spearhead, che pure negli anni 90 ha tirato fuori qualche bella canzone. Gli arrangiamenti sono da pop rumoroso-coatto contemporaneo (come nel caso della traccia “My Lord”).
Altro disco inutile (ma un po’ meno di Franti), quello degli ABC, mitico gruppo dance-new wave britannico anni 90, che s’intitola The Lexicon of Love II, con riferimento al primo Lexicon, uscito nel 1982 (gran disco, per gli amanti del genere, prodotto da Trevor Horn, in cui c’erano canzoni come “The Look of Love”). Non bastano gli archi e il ricordo degli antichi fasti a risollevare il morale. Il disco non ha nulla di eccezionale, direi che potrebbe piacere ai vecchi fan degli Spandau Ballet. Traccia più radiofonica, “Viva Love”.
Altro disco senza pretese, quello di Ladyhawke, una cantante neozelandese. S’intitola Wild Things e ha un suono prevalentemente electro-pop da pubblicità Vodafone (per questo dunque potrebbe avere successo, in particolare le tracce “The River” e “A Love Song”).

Vengo invece alle cose interessanti. 99,9% è l’album nuovo di Kaytranada, un ragazzetto (ha 24 anni) canadese di origine haitiana che suona un misto di elettronica, soul, hip-hop e dance. In questi giorni sto risentendo in particolare la traccia “Got It Good”, cantata da Craig David, ma tutto il disco è bello.
Resurgence è il disco di ritorno dei Jigmastas, un duo rap newyorkese degli anni 90 (uno dei due era dj Spinna, ancora abbastanza noto). L’album è una raccolta di inediti e ha un gusto retrò, un rap che non si suona più, con una batteria elettronica marziale e atmosfere da thriller. I pezzi sono in doppia versione, vocali e solo strumentali.
Gli Strokes hanno tirato fuori un EP (Future Present Past) con sole quattro tracce che non è affatto male. Non è mai stato uno die miei gruppi preferiti, ma questo mini-album è caruccio e merita più ascolti. La prima traccia, “Drag Queen”, ha un attacco molto Joy Division. “Oblivious” è un bel pezzo, in linea con gli ultimi dischi (c’è anche un remix), ma la mia preferita è “Threat of Joy”, che sembra uscita davvero dal passato.

Continuo a sentire musica africana (definizione ovviamente un po’ troppo ampia, e me ne scuso), e mi sono imbattuto nei Konono n.1, band congolese che suona da decenni, anche se ha inciso poco. L’album Konono n.1 Meets Batida è il prodotto della collaborazione con gli angolani Batida, ed è stato registrato a Lisbona, un mix di percussioni ed elettronica mooolto ballabile.

Da segnalare, una canzone, The Love You’re Given, di Jack Garratt, un giovane britannico che pare un po’ Mastro Lindo in versione hipster, sulle foto. Il singolo in realtà è di due anni fa, ma è stato incluso nel primo album, Phase, uscito da poco. Difficile definire il genere, lui è uno one man band che usa il piano, l’elettronica e le campionature.

 

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