Nella Francia del 2044, ma sospettiamo anche nel resto dell’Unione Europea, il caldo la farà da padrone. Effetto del cambiamento climatico a cui ci dovremo adattare al meglio o, più probabilmente, alla meno peggio. Ma il vero incubo, per alcuni, non sarà il clima: sarà invece il divieto di mangiare cibi voluttuosi quanto grassi, di origine animale, che a un certo punto ci costeranno il diritto all’assistenza sanitaria, quando i punti sulla patente-salute (il permis de table) avranno superato il limite estremo.
È questo lo scenario in cui Chantal Pelletier, scrittrice francese da noi poco tradotta, ha ambientato il suo ultimo libro per la celebre “Série Noire”. Si intitola Nos derniers festins, i nostri ultimi festini, e si svolge in Provenza, nel Mezzogiorno francese. Festini culinari, dato che il cibo sembra aver sostituito il sesso nella scala delle perversioni, tra ristoranti clandestini dove si serve blanquette de veau e traffici di foie gras.
Mentre sull’umanità incombe la catastrofe climatica, e la Francia è passata anche attraverso un’inutile dittatura nel tentativo di reagire al riscaldamento globale, gli animalisti sono diventati violenti, le mafie dei trafficanti di cibo sono in guerra permanente tra loro e i bon vivant si ritrovano nei boschi per godersi in santa pace pic-nic ad alta concentrazione di colesterolo.
I controllori alimentari sono una specie di agenti anti-grasso: non possono condurre indagini su fatti penali, come la polizia vera e propria, ma fanno penare ristoratori e clienti. Chi fuma è costretto a seguire corsi di rieducazione da Cambogia degli khmer rossi.
Per i fondi finanziari, i ristoranti e le fattorie vegan sono diventati nuovi terreni di caccia al profitto, e chi ha soldi e poteri non esita a ingaggiare killer, se non bastano gli avvocati, per evitare fastidi. In tutto questo, il turismo nel sud della Francia è aumentato del 30% proprio grazie al mangiar bene.
Il libro di Pellettier abbonda in ironia, ma non è mai veramente nostalgico. La sua è più una descrizione di una situazione alla Titanic, i cui passeggeri trovano rifugio nei piacere del palato, l’ultima trasgressione. Un mondo dominato da vecchi capricciosi e infantili, come l’ultracentenario scrittore Michel Houellebecq.
Ma l’intreccio giallo si perde, e gli elementi scenografici prendono il sopravvento sulla trama. Insomma, tante idee curiose e originali, ma non strutturate. Peccato, perché Pelletier – che viene dal teatro e ha un’abbondante bibliografia alle spalle – ha scritto diverse cose interessanti, tra cui la mini-serie dedicata all’ispettore Lacie.
(questo post è stato originariamente pubblicato il 5 agosto su HuffPost)