
ra i tanti effetti del lockdown per il coronavirus, ce n’è almeno uno che probabilmente farà felici le famiglie con figli piccoli, soprattutto quelli che frequentano le elementari, e che in queste settimane sono rimasti chiusi in casa. Per la prima volta da qualche decennio, infatti, i pidocchi sembrano praticamente scomparsi.
A casa, con tre figli che oggi hanno tra i 9 e i 15 anni, ci combattevamo da più di 10 anni. Una volta almeno, i pidocchi sono arrivati perfino dall’asilo nido. Ricordo ancora di aver tagliato a zero i capelli a mio figlio col rasoio elettrico, nella vasca da bagno.
Ed era cronaca, fino a due mesi fa, l’allarme-pidocchi sulle chat di classe, con (inutili) campagne di spidocchiamento sincronizzato, consigli su prodotti preventivi miracolosi e, diverse volte, litigate. Niente, i pidocchi tornavano sempre, fedeli compagni della scolarizzazione di massa fin dai primi anni di vita.
“Ma oggi il problema non c’è più”, mi conferma al telefono Italo Farnetani, un noto pediatra toscano che è anche docente universitario e autore di libri. “I pidocchi sono caduti nella maglie dei controlli, anche loro”.
L’abbiamo sfangata per i prossimi anni?, chiedo. “Sì, l’abbiamo sfangata, come dice lei”.