Così il Covid ha “infettato” il prezzo delle fragole

Foto di Aleksandar CoCocek diffusa su Flickr.com con licenza creative commons

Le fragole? Ormai non sono quasi più considerate una primizia, perché nei negozi si possono trovare da dicembre a settembre, importate da diverse latitudini. E anche in Italia la produzione comincia prima, per effetto dei cambiamenti climatici e anche dell’adozione di varietà precoci.
Ma nell’aprile del Coronavirus, a più d’un italiano le fragole sono andate di traverso, per il prezzo: anche 4-5 euro a vaschetta, nei cosiddetti negozi di prossimità. Ed è subito partito l’allarme-speculazione.
Gli allarmi si sono moltiplicati in varie regioni: per broccoli e zucchine, per arance e limoni, per kiwi, per pomodorini, melanzane e peperoni.

Mentre le associazioni dei consumatori hanno raccolto segnalazioni a macchia di leopardo, come conferma l’Unione Nazionale Consumatori, il Ministero dello Sviluppo Economico ha assicurato la “massima attenzione”, allertando Guardia di Finanza e autorità Antitrust. Alcuni sindacati dei produttori agricoli hanno accusato i supermercati di comprimere i prezzi pagati ai fornitori e di alzare invece quelli sugli scaffali, mentre le organizzazioni dei commercianti hanno negato fenomeni diffusi di speculazione. Donatella Prampolini, presidente della Federazione Italiana Dettaglianti Alimentari e numero 2 di Confcommercio parla di “mele marce”, espressione figurata quanto mai appropriata al tema.

Ma la speculazione? Spoiler: c’è stata, ma in misura probabilmente inferiore ai timori e concentrata per lo più nei piccoli negozi, presi d’assalto a causa del lockdown, che ha impedito alle persone di uscire dai confini comunali e obbligato a fare acquisti vicino a casa.
Perché a guadagnare in vendite ad aprile, dice il rapporto dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea), non sono stati solo i supermarket (+27% su anno), ma soprattutto i cosiddetti “liberi servizi”, i negozi sotto casa, con un sorprendente +40%. Mentre i mercati rionali hanno chiuso del tutto o in parte, o hanno perso clienti.

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