In questo periodo di attività quasi bulimica, ho iniziato anche a tenere una piccola rubrica video su “Leggo”. È la prima volta che mi confronto con questo formato: ho sempre scritto, e ho sempre pensato di esprimermi meglio scrivendo che parlando. Nel podcast che ho realizzato con Giorgio Cappozzo, che uscirà nei prossimi mesi (vi dico solo che è su Sandro Pertini), per esempio, non parlo. Anche se avevo fatto una prima prova, leggendo, o meglio, provando a recitare, il testo.
In questo caso, ho accettato l’invito di Davide Desario, il vulcanico direttore di Leggo, che conosco da diversi anni (è la Ostia connection: pure lui è del Lido e ha iniziato a fare il giornalista lì), e ho provato a lanciarmi. A Davide era piaciuto un testo che avevo scritto qualche tempo fa, e mi ha chiesto di fare una breve rubrica sullo stesso stile. Avrebbe voluta intitolarla “L’Antipatico”, ma mi sono opposto: poteva andare bene, che so, per Vittorio Sgarbi. Ma anche se sono il tipico “interrompente precisante” (Tiziana dixit) non mi fa piacere risultare antipatico (pure se sono un cacacazzi, lo so: ma con l’età mi modero pure parecchio, ormai). Quindi abbiamo concordato per un meno rumoroso “Anche no”.
Ho registrato i primi due episodi grazie a Victor, che si occupa delle riprese video e audio, del montaggio e della titolazione. Ne ho scritto un altro, e ne ho altri due in testa. Poi, si vedrà.
Qui c’è il primo video:
https://www.leggo.it/italia/anche_no/anche_no-5887750.html?jwsource=cl