
Per mesi, ho provato a scrivere questo post, ma ho rimandato. Il mio timore, infatti, era (è) quello di sembrare idiota. Timore che provo spesso, di non essere all’altezza ecc., ma che è materia più da psicanalisi che da blog. Quindi, vi risparmio il tema, qui.
Tutto gira attorno a un libro, “Sofia, Lettere semiserie dall’Occidente” (edizioni NTS Media), che non sono riuscito a decifrare, a capire. Succede, ovviamente. Ma siccome è un libro scritto da Francesco Nardi (che conosco, anche se ora sento poco), a quattro mani con Pantaleone Annunziata (che invece non conosco di persona: so che è un docente universitario, un politico Pd e un sindaco campano), ecco che sono entrato in crisi.
Si tratta di un romanzo epistolare, genere che esiste da secoli e che ogni tanto ha una certa fortuna (penso a Q, di Luther Blisset, oggi Wu Ming: ma confesso che l’ho abbandonato dopo qualche decina di pagine). I due misteriosi personaggi (uomini), che si odiano quanto si stimano, o almeno si sono stimati, scrivono uno da Parigi, l’altro da Monaco. Scrivono senza risparmiarsi, insultandosi talvolta con garbo, talvolta meno. Toccando argomenti talvolta (a me) incomprensibili, passando dalla letteratura alla gastronomia alla politica, alla filosofia.
Talvolta, leggendo, sono stato tentato dalla convinzione che in fondo fosse un bel gioco letterario e basta, quello di Nardi e Annunziata, una specie di prova di virtuosismo. Altre volte mi sono lanciato invece nel tentativo di “decrittare” il libro (Parigi per la visione francese dell’Europa? Monaco, dove è nato il fascismo? Sofia, nel senso di saggezza irraggiungibile? Oppure è solo il titolo della canzone di Alvaro Soler, stai a vede’? Etc etc ). Altre volte ancora, mi sono arreso ogni tanto davanti alla constatazione che mi stavo facendo delle pippe mentali, nient’altro, e immaginavo le risate di Nardi.
Posso dire che la lettura è stata piacevole (pur rovinata ogni tanto da questa ansia di cercare l’interpretazione: devo incastrare Nardi una sera a cena, per farmi spiegare), centellinata a un paio di lettere alla volta.
La cosa più divertente, comunque, l’ha fatta Facebook, se non erro. Ha censurato la copertina del libro, un disegno di Rosa Salvati, per via di una tetta scoperta. Questo anche, meriterebbe un romanzo.
A proposito di romanzi epistolari, hai letto “Amore mio, uccidi Garibaldi”?
Conosco il titolo, ma no. Interessante?
Eccome se lo è! Tra tutti i libri che ho letto negli ultimi anni solo questo mi è piaciuto di più: https://wwayne.wordpress.com/2020/10/03/amore-a-scoppio-ritardato/. Grazie per la risposta! 🙂