Antonio Martino ne ha combinata un’altra delle sue. Prima ha detto “Berlusconi è quel che è ma è l’unico che abbiamo” (parafrasi del socialdemocratico tedesco Schmidt che parlava degli statunitensi, parafrasando a sua volta credo Truman, che diceva del dittatore cubano Batista: “è un figlio di puttana, ma è un nostro figlio di puttana”), poi ha spiegato che fosse lui ministro della Difesa, toglierebbe le truppe italiane dal Libano per schierarle in assetto di combattimento nel sud dell’Afghanistan, per fare il culo ai talebani.
Entrambe le cose spiegate all’Agenzia Globale Totale.
L’uomo è franco, schierato cogli Usa e un vero liberista (nemico giurato di Tremonti, per dire). Nel caso dell’Afghanistan, il suo merito è almeno quello di non fare “‘a mmuina”, come fanno i vari governi italiani (perché in quel paese o combatti o te ne vai: oltre chiaramente a trovare un governo un poco più presentabile di quello che c’è a Kabul).
E’ per questo che non farà mai più il ministro della Difesa, col centrodestra, se continua così