In questi giorni di infiltrati, infiltrandi e omini con la pala (ma anche di complotti contro l’Italia, orchestrati da WikiLeaks con l’aiuto della magistratura e di Babbo Natale; di complotti contro la maggioranza cristiana; di complotti per favorire l’eutanasia, e via complottando), la lettura del “Cimitero di Praga” di Umberto Eco, che non ho ancora terminato di leggere – sembra particolarmente indicata.
La storia di Simonini/Della Piccola è infatti quella di un ottocentesco professionista della fabbricazione di falsi documenti, dutilizzati in gran parte dai vari servizi segreti dell’epoca, per mostrare l’esistenza di questo o quel complotto secondo la necessità del momento.
In gran parte, si tratta peraltro di plot presi di peso da romanzi e riproposti in nuove versione – ma in fondo con gli stessi contenuti – al cliente. Di solito i protagonisti dei complotti sono sempre gli stessi: ebrei, massoni, gesuiti (in fondo in fondo, però, si considerano le ultime due categorie come discendenti dalla prima).
Il sistema funziona magnificamente. Soprattutto per un fondamentale motivo, dice Eco attraverso Simonini: le persone hanno già deciso in cosa credere, e dunque il complotto ebraico – a destra come a sinistra – è sempre credibilissimo.
E il meccanismo continua a funzionare bene, anche oggi. C’è sempre qualche complotto che può spiegare tutto. Dall’11 settembre all’ascesa di Di Pietro, dalle Br al G8 di Genova, dalla lotta dei magistrati contro Berlusconi al Berlusconi mafioso, compresi gli scontri al corteo del 14 dicembre. Via via complottando, in grande e piccolo, dal generale al quotidiano.
ps: ovviamente anche io sto coprendo un complotto; di Umberto Eco si è sempre mormorato che sia massone; e ordire un falso complotto utilizzando falsi documenti in fondo è un vero complotto…
Un pensiero riguardo “L’Eco del complotto”