L’ampia maggioranza degli italiani vuole misure più restrittive sul consumo di alcol, droghe, tabacco e sulla prostituzione, dice oggi uno studio del Censis.
Se nel 1993 un referendum abrogò – con oltre il 55% dei voti – le pene per la detenzione a uso personale di droghe leggere – oggi il 73,7% degli intervistati per uno studio del Censis sui “Valori degli italiani” dice che serve un approccio “più restrittivo”, e la percentuale sale all’89,1% per le droghe pesanti.
La richiesta di restrizioni riguarda anche l’alcol (76,3%), la prostituzione (71,5%) e in misura minore le sigarette (52,2%), mentre per il cibo ipercalorico si ferma al 47,2%.
La tendenza cambia in alcuni casi secondo le fasce d’età. Per esempio, tra i giovani tra i 18 e 29 anni la richiesta di “approccio più restrittivo” è minore – ma sempre sopra il 50% – nel caso delle droghe leggere e dell’alcol, mentre nel caso delle sigarette scende al 38,2% e al cibo ipercalorico al 37,6%.
Le persone con più di 65 anni invece sono nettamente più “proibizioniste” per la prostituzione (79,1%) e le droghe leggere (88,1%).
Secondo il Censis, in questa fase storica, quella della “postsoggettività”, “la società è attraversata da pulsioni autoritarie e di fronte al dilagare di una serie di comportamenti che il libero arbitrio valuta come legittimi e praticabili in modo diffuso, ci si rivolge alla legge sperando in un ripristino d’autorità, dall’esterno, di legge e ordine”.
“E’ quasi un segnale ‘a-contrario’ – commentano i ricercatori – di impotenza, di incapacità nel generare meccanismi autoregolatori delle pulsioni”.
(appena scritto per http://it.reuters.com)