Ho comprato il Kindle (un keyboard solo con Wi-Fi) più di un anno fa, ormai, ma è da poche settimane che lo sto usando davvero. Cioè da quando, dopo aver letto di tanto in tanto qualche racconto in pdf ai bambini, ho acquistato un romanzo Kraken di China Mieville, che non è stato (ancora?) pubblicato in italiano, pagandolo ovviamente la metà di quanto lo avrei pagato in versione stampa.
Dice: ma si legge bene? Sì, considerato che in questo periodo io leggo molto a letto e al bagno.
Dice: non ti manca il fruscio delle pagine? Non particolarmente, no. Anche se non credo che il Kindle esaurirà tout court il mio acquisto di libri.
Dice: ma non ti manca andare in libreria e scegliere un libro? No, non mi manca perché non ho smesso di farlo. Per esempio, ho comprato Kraken perché avevo appena letto un altro romanzo di Mieville (Città e Città, in italiano) e stavo dando un occhio al resto della sua produzione più recente (ho già letto anni fa Perdido Street Station e Un regno in ombra, che considero il migliore). Kraken mi interessava per la sua trama, e l’ho scaricato via wi-fi schiacciando due tasti.
Con lo stesso sistema ho cercato anche un libro che in realtà volevo comprare da tempo, The Pirates! in an Adventure with Communists, anche questo non uscito in Italia.
E prima invece ho comprato The Foverev War, un classico della fantascienza militare che esiste anche in italiano, ma che in questo caso volevo leggere in inglese (non è che abbia una particolare abilità, infatti con Kraken sto facendo una certa fatica, viste anche le modalità di lettura, ma sono testardo).
Avrei potuto acquistarli in cartaceo, questi libri? Certo, spendendo più soldi e aspettando più tempo. In qualche modo, resto compulsivo negli acquisti, pure online…. Però è vero, nella mia limitata, personale esperienza, che sono arrivato all’acquisto attraverso una ricerca online, fondamentalmente.