Di seguito l’intervista per l’Agenzia globale totale appena andata in rete..E’ il distillato di una quarantina di minuti di domande e risposte con il magistrato (che non è ex perché in aspettativa, e che dopo il Parlamento, dice, vorrebbe tornare al lavoro ma in ambito internazionale).
Ingroia è arrivato più o meno puntuale al nostro appuntamento nel suo hotel di Roma, lo abbiamo intervistato all’esterno, su un tavolino, sotto gli occhi della scorta. Dice che da quando si è candidato non gli sono mai ancora arrivate minacce, come succedeva costantemente quando era pm a Palermo.
Ho scoperto giusto oggi che faceva , ai bei tempi, anche l’arbitro di basket. Me lo ha raccontato Tony Gentile, un fotografo Reuters famoso per questa cosa qui, che oggi era con noi. Ingroia si ricordava di lui, ma come fotografo. E ci ha detto che secondo lui l’arbitro ha molto in comune con il giudice (solo che lui non faceva il giudice, ma il pm: vabbe’).
INTERVISTA-Nonostante polemiche Ingroia per alleanza con centrosinistra
* Rivoluzione civile rispetterà impegni Ue ma vuole rinegoziare fiscal compact
* No a riforma del lavoro e a quella delle pensioni
* Prima proposta in Parlamento: agenzia per confisca beni di corrotti ed evasori
di Massimiliano Di Giorgio e Barry Moody
ROMA, 1 febbraio (Reuters) – Nonostante le polemiche quotidiane tra Pd e Rivoluzione civile, con Pier Luigi Bersani che accusa Antonio Ingroia di favorire la destra di Silvio Berlusconi e il magistrato antimafia che risponde che democratici vogliono governare con Mario Monti, gli “arancioni” puntano ancora ad allearsi col centrosinistra dopo le elezioni di fine febbraio.
Lo dice in un’intervista a Reuters lo stesso Ingroia, la cui lista candida molti esponenti di partiti che furono alleati del centrosinistra di Romano Prodi, tra il 2006 e il 2008, da Rifondazione comunista all’Idv passando per i verdi e il Pdci.
“Le previsioni elettorali oggi dicono che c’è una forte possibilità che non vinca nessuno, che le coalizioni che si presentano in campo hanno bisogno, dopo le elezioni, di allearsi con qualcuno”, ha detto Ingroia.
“Allora noi potremmo offrirci come alleati del centrosinistra, se il centrosinistra terrà conto delle nostre priorità, in materia di lotta alla corruzione, lotta alla mafia, trasparenza e moralizzazione della politica”.
Ma accanto a questi impegni, Ingroia parla anche della necessità di “riscrivere il sistema Italia per renderlo più giusto dal punto di vista economico, sociale e dei diritti civili”.
RC DIFFICILMENTE DETERMINANTE PER GOVERNARE
Secondo diversi sondaggi, il Pd e la sua coalizione, che ha come candidato premier Bersani, vincerà comunque alla Camera, ma rischia di non avere la maggioranza assoluta in Senato, dove il premio in seggi previsto dalla attuale legge elettorale viene assegnato regione per regione, non a livello nazionale.
Per gli stessi sondaggi, Rc passerà la soglia del 4% alla Camera ma non quella dell’8% necessaria al Senato a ottenere seggi, anche se secondo Ingroia la soglia potrebbe essere superata in due regioni.
Dunque, Rc difficilmente potrebbe essere determinante a Palazzo Madama, dove si giocheranno i destini della coalizione di governo. Se non per sottrarre voti “di sinistra” al Pd.
Nonostante ciò, il magistrato 53enne – oggi in aspettativa, dopo un breve incarico internazionale in Guatemala per l’Onu, a cui ha rinunciato per candidarsi – dice che il Pd deve scegliere tra lui e Monti.
E assicura che il suo gruppo si impegnerà a rispettare gli impegni internazionali dell’Italia con l’Unione europea, anche se vorrebbe rinegoziare il cosiddetto “fiscal compact”, cioè il severo patto di bilancio sottoscritto nel marzo 2012 da 25 dei 27 paesi membri.
“MONTI PIU’ PERICOLOSO DI BERLUSCONI”
“Berlusconi certamente è un nostro principale avversario politico ed è più distante dalle nostre posizioni. Ma non può vincere le elezioni, perché non ha i numeri e gli italiani ormai, per fortuna, dopo 20 anni sono vaccinati”, secondo Ingroia.
“Invece, sono Bersani e il Pd che utilizzano a scopi elettorali lo spettro di Berlusconi per tentare di concentrare nelle mani del Pd tutto l’elettorato anti-destra”.
Un sondaggio Swg pubblicato oggi dice che il vantaggio del centrosinistra sul centrodestra, a tre settimane dal voto, si è ridotto a 5 punti percentuali.
Il leader di Rc, esprime “stima di Monti come persona competente e seria”. Ma, dice, è “un tecnocrate” ed è “politicamente più pericoloso proprio perché è più autorevole agli occhi dell’opinione pubblica internazionale, ha maggiori chance di entrare in un governo e se guardiamo le politiche del governo Monti, sono perfettamente in linea con quelle neoliberiste del governo Berlusconi”.
“Il rischio è che vengano deluse le aspettative di tanti elettori che voteranno il Pd nella convinzione di contribuire a un governo progressista, mentre finirebbero per premiare un partito che farà un governo neoliberista”.
Anche ieri, Bersani non ha escluso la possibilità di governare coi centristi, anche se ha ribadito che non intende rinunciare all’alleanza con Sinistra Ecologia e Libertà, la formazione di sinistra guidata da Nichi Vendola però che non vuole intese con Monti.
Ingroia ripete di aver rifiutato una proposta di desistenza del Pd, secondo la quale Rc non avrebbe dovuto presentare liste al Senato in cambio dell’elezione di candidati “non riconoscibili” nelle fila dei democratici, perché voleva un impegno chiaro di Bersani a escludere alleanze con Monti.
Il Pd, per parte sua, dice di non avere mai chiesto accordi di desistenza di essere “incompatibile” con Rivoluzione civile.
IMPEGNI CON UE DA RISPETTARE, MA PROVANDO A RINEGOZIARE
Se entrasse in una maggioranza di governo col centrosinistra il gruppo di Ingroia assicura di non chiedere di abbandonare gli impegni presi con la Ue: “Gli impegni presi non si possono non adempiere; si tratta però di vedere se ci sono margini per rinegoziare. Io credo che il fiscal compact sia stato un grave errore politico di cui portano responsabilità il governo Berlusconi prima e quello Monti poi, con tutta la maggioranza che lo ha sostenuto, anche il Pd”.
“Poi però l’Italia deve avere un ruolo propulsivo all’interno della Ue per farsi interprete dell’utilità per l’Europa di cambiare il fiscal compact, che è un cappio al collo che ci siamo messi tutti”.
Ingroia dice però di essere contrario alla riforma delle pensioni e a quella del mercato del lavoro, che “va cancellata”.
Rivoluzione civile vuole poi la creazione di un “istituto pubblico di credito” che prenda una parte del credito Bce e lo usi per finanziare a un tasso del 2% le imprese italiane, “non ai tassi che oggi impongono le banche private”.
Anche se non dovesse partecipare a una maggioranza di centrosinistra, Ingroia ritiene comunque che il Parlamento che uscirà dalle prossime elezioni sarà “nuovo e migliore di quello passato”, per la presenza di giovani e nuovi eletti, e si impegna in ogni caso a non fare “l’opposizione che sbraita”, ma a fare “proposte concrete in materia di diritti civili e sociali”.
Una delle prime, l’istituzione di un Alto commissariato che individui e confischi i patrimoni illeciti di “grandi corrotti” ed evasori fiscali, equiparati di fatto ai mafiosi.