Restando in tema di unioni civili, e fermo restando che avrei voluto – e voglio – una legge ben più aperta e avanzata, nel mio piccolissimo individuale mondo appena sarà approvata *questa* legge io e il compagno con cui vivo da 18 anni avremo conquistato il diritto di entrare nella stanza di ospedale dove (spero mai) è ricoverato l’altro/a, parlare con i medici, aiutarlo/a ad avere le terapie che vuole o non vuole, eccetera.
noi due, mi sa che un brindisi ce lo faremo.
(Claudia Di Giorgio)
Claudia non è una mia parente, ma una più nota e autorevole collega. Oggi ha scritto questo su Facebook. Condivido completamente la riflessione e il sentimento di gioia.
Credo che, al netto delle polemiche penose tra partiti, del fatto che il ddl Cirinnà sia un po’ contorto o che sia saltata l’adozione del figlio del partner (che tanto proseguirà per via giudiziaria) oggi sia una giornata storica.
Come quando è passato il divorzio, o la riforma del diritto di famiglia, o la legge Basaglia sulla chiusura dei manicomi, o anche la legge sull’equiparazione tra figli naturali e legittimi (durante il governo Letta).
Due persone che si amano possono vivere insieme e la loro unione è riconosciuta pubbblicamente, con tutti i doveri e i diritti del caso. Poi verrà il matrimonio, poi verranno le adozioni anche per gli omosessuali (e i single, spero). Ma intanto questo passaggio è stato completato. Nonostante il Vaticano, la ristrettezza mentale di certe persone, il pessimismo cosmico di sinistra.
Ma lasciatemi anche festeggiare di aver acquisito (sì, lo so, formalmente avverrà quando la legge sarà stata approvata anche alla Camera) gli stessi diritti di assistenza del coniuge nel caso di carcerazione, malattia, ricovero o morte.
Convivo con la mia compagna da 15 anni, abbiamo tre figli. Non ci siamo mai sposati. Personalmente, e chissà quante volte l’ho già scritto, sono contrario al matrimonio per ragioni ideologiche (sì, ideologiche): credo che lo Stato non debba mettere il naso nelle questioni d’amore tra due persone.
Non so come festeggeremo, noi, ma lo faremo.
ps: la lotta non è finita (la lotta non finisce mai). Anche se la maggioranza degli elettori sono contrari oggi, in Italia, alle adozioni da parte degli omosessuali, bisogna capire che questo è un punto di fondo. Chi pensa che gli omosessuali non possano essere buoni genitori, li discrimina di fatto.