Non, non è tornata l’estate e ho tirato fuori la tavola. Non ho mai fatto surf e non penso di cominciare a 50 anni, pure se indosso magliette di marche tipicamente surfare. No, sto parlando di musica surf, una sottocategoria del rock, per capirci. Se dico California Sun, dovrebbe essere chiaro (magari non nella versione dei Van Halen ma in quella originale dei Rivieras).
Da un paio di giorni ascolto una surf band nuova di zecca, i britannici Virgin Kids, che mi hanno acchiappato subito con il loro album Greasewheel. Non è il vecchio surf degli anni 60, ovviamente, ma è un misto di surf-garage-punk (e anche solo guardando il ballerino lo capite). Chitarre a palla, motivi orecchiabili, coretti, distorsioni (ma non come nei primi Jesus And Mary Chain, altro gruppo dalle sonorità surf).
Dal vivo pare che siano piuttosto trascinanti (a quanto pare sono una live band, fondamentalmente, in giro per locali). Nelle poche foto che ho trovato sul web sembrano intenti soprattutto a bere birra e mangiare pizza.
(li potete anche ascoltare a gratis qui)