Dischi 2018

 

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Essendo ormai prossime le idi di maggio, diciamo che avrei un bel po’ di materia per una nuova compilation dei pezzi migliori che ho ascoltato fin qui quest’anno. E dunque, qui trovate intanto qualche giudizio sommario e qualche consiglio.

Non potevo non cominciare da Cosmo, una fissa recente (per la quale devo ringraziare mr. Gianni Music, cioè l’organizzatore del Die Half Festival). Trovo il suo album Cosmotronic tutto bello, perciò non mi limito a segnalare solo una delle canzoni che ha fatto al Concerto del Primo Maggio, Animali, il cui testo andrebbe usato come argomento dialettico con sentinelle in piedi, sostenitori, ma includo anche Sei la mia città, che è la mia preferita.

Non conoscevo Cosmo, che viene da Ivrea, è piuttosto giovane (1982) e ha già una band alle spalle (Drink To Me). Fa pop elettronico in italiano e in questo momento mi pare una delle novità italiane più interessanti. Ma sto ancora cercando di capire molti dei suoi testi, confesso…

 

Altra cosa che ascolto spesso in questi giorni, l’album Knock Kcnock di Dj Koze, un disc jockey e produttore tedesco che ha anche una sua etichetta, Pampa. Il suono di questo disco è difficilmente etichettabile, perché è pieno di influenze. Dentro c’è ovviamente la dance, musica elettronica, ma ci sono anche blues e soul, e molte voci diverse a cantare. Questo sotto è un piccolo trailer dell’album. La mia canzone preferita è Planet Hase.

 

I Sonido Gallo Negro sono una band mexicana che conoscevo già: mischia cumbia (ritmo di origine colombiana ma ormai divenuto global), western, ritmi anni Sessanta. Quella sotto è la title track dell’album, Mambo Cosmico. Nel disco c’è anche una bella versione del classico Quien Serà.

 

Posso dire che a me le En Vogue piacciono, da anni, o qualcuno si turba? Cantano insieme dal 1989, hanno sempre fatto RnB. Il mio pezzo preferito è questo del video, Blue Skies.  L’album si chiama Electric Café, e ci sono anche alcuni pezzi che suonano molto Motown, come Have a Sat (con Snoop Dogg). Cioè, gira gira, ti ritrovi agli anni Sessanta, altro che Ottanta (e per fortuna).

 

Ditemi voi se questo pezzo, Everyone Acts Crazy Nowadays, della Unknow Mortal Orchestra, non suona come una canzone di Prince. Per me, sì, parecchio, almeno all’inizio. Anche se la UMO com Prince non c’entra nulla: è una band neozelandese, presuntamente psichedelica (almeno fino al penultimo album, suppongo). L’altra canzone che mi piace particolarmente dell’album Sex & Food è This Doomsday.

 

Ho scoperto gli Young Fathers (che il 16 luglio suonano a Umbria Jazz) grazie a Trainspotting 2, nella cui colonna sonora il gruppo scozzese conta diversi pezzi. Definirlo rap, il loro, mi pare riduttivo. Direi, anche qui, che è un mix di culture musicali.

 

 

Quant’è fica Now You Got Me Hooked degli Against All Logic! Sì, ok, la classificherete come dance, quello che vi pare (io direi funk elettronico, ma vabbe’), ma è fica. E l’album (2012-2017, ma non è un’antologia) è in gran parte su questa linea. ALL è in buona sostanza lo pseudo di Nicolas Jaar, un giovane artista statunitense di origine cilena.

 

Seun Kuti è com’è noto, il figlio di Fela Kuti. Lo ascolto saltuariamente da anni, non mi dispiace, sento moltissimo l’influenza del padre (che non è necessariamente un limite). Questa Black Times è proprio un distillato di Afrobeat, come dice Pitchfork (una delle riviste online di musica che leggo per sapere delle nuove uscite). Da quel che capisco è un disco fortemente politico, non legato solo all’orizzonte della Nigeria. Nella canzone c’è anche la chitarra di Carlos Santana, ma devo ammettere che sarebbe interessante anche senza. L’album si chiama Last Revolutionary.

 

Del primo disco delle Hinds ho già scritto l’anno scorso o giù di lì. Sono quattro ragazze spagnole che cantano in inglese e fanno garage rock. Questa Club è una delle migliori tracce dell’album nuovo.

 

Conoscevo i Calexico vagamente, e qualche settimana fa li ho visto in concerto a Roma. In realtà, ero andato per il loro gruppo spalla, Mexican Institute of Sound, ma mi sono divertito anche con loro. Sono una band dell’arizona, che suonano da 20 anni e passa rock e tex-mex. Under The Wheels è un buon esempio del loro stile.

 

 

 

 

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