Nel 1990 Luc Besson presentava Nikita, il suo primo vero successo internazionale, il film che lo avrebbe portato a Hollywood. Forse è per quello allora che Anna, la sua ultima pellicola, uscita in Francia il 10 luglio (per l’Italia non si ha ancora una data) si svolge soprattutto in quell’anno, nel tortuoso mondo dei servizi segreti poco prima della scomparsa dell’Urss.
Ma non è certo quello l’unico punto in comune. La killer russa Anna è una parente diretta di Nikita: anzi, stando alle parole dello stesso Besson, è una Nikita che incontra Leon, altro titolo memorabile del regista francese. E che per la verità ha qualche debito anche con La Sposa di Kill Bill, come mostra la scena del massacro nel ristorante, che non ha però minimamente la potenza scenica dell’originale (peraltro lo stesso Quentin Tarantino si era ispirato a un personaggio di Nikita per il suo Mister Wolf).
Non basta però questo gioco di rimandi e citazioni, purtroppo, a fare di Anna un film da consigliare. Al botteghino in Francia nelle prime due settimane è stato un flop. Ed è andato male anche in Nord America – negli Usa è uscito a fine giugno – con ulteriore danno per Europa Corp, la casa di produzione di Besson che è in difficoltà finanziarie, dopo la batosta di Valerian, il film di fantascienza del 2017 che non ha bissato il successo de Il Quinto Elemento.
La storia dell’agente tripla russa sarebbe anche interessante, come del resto il cast, che comprende Helen Mirrer, Luke Evans e Cillian Murhy, oltre all’ex modella russa Sasha Luss (che aveva avuto un ruolo marginale in Valerian). Ma l’azione vince abbondantemente sull’intreccio giallo – che finisce per essere prevedibile – e il personaggio principale, Anna, è vuoto.
La dimensione storica è praticamente inesistente, il riferimento agli anni Novanta – dopo che da troppo tempo al cinema e in tv trionfano solo gli Ottanta – poteva essere sfruttata più ampiamente, invece qui si riduce a poca roba, senza neanche un accenno musicale. Per dire, la canzone degli Inxs che fa colonna sonora a una serie di omicidi, “I Need You Tonight”, è del 1987.
Il film, insomma, che Besson ha anche scritto oltre che diretto, assomiglia a tanti altri action movie di registi meno importanti. In qualche raro caso è divertente, ma neanche troppo. Lo è soprattutto involontariamente. In versione originale è stato girato in inglese, con Helen Mirrer che si ostina a parlare con un comico accento russo.
Il fatiscente appartamento moscovita dove Anna abita nel 1987 col suo fidanzato – un piccolo malvivente che l’ha avviata alla droga – è pieno di gadget impensabili per l’epoca e soprattutto per le finanze del locatario. Anna fa domanda per entrare in Marina utilizzando un modulo online su un laptop (roba che sarebbe stata possibile per tutti almeno 10 anni dopo).
Colpisce anche la locandina francese del film: Anna ha le sembianze più di Milla Jojovich, vecchia fiamma di Besson. Il quale, da un anno, deve anche far fronte a una serie di denunce per violenza sessuale, tra cui quella dell’attrice Sand Van Roy, che avrebbe dovuto essere nel cast di Anna.
(questo post è stato originariamente pubblicato il 29 luglio 2019 su HuffPost)