
All’allitterazione preferisco l’alligatore (See You Later),
alla rima Roma, anche se è in decadenza da 2000 anni,
alla litote la littorina, se funzionasse!
Alla comparazione preferisco assai i compari e ancor più il Campari, secco (ma ho i trigliceridi alti che mi fregano)
Alla metonimia la melatonina, e poi sole cuore amore
Apprezzo più il retail che la reticenza,
più Antonio Gramsci che l’antonomasia,
schifo il disgustoso piacere dell’ossimoro,
ma meglio la ripetizione della competizione
L’onomatopea è una pernacchia, meglio l’onomastico anche perché poi il santo paga.
Sono troppo umile per il cleuasmo, al massimo fo il gargarismo (ne conosco di gente che se ne fa, solo con le parole)
E il chiasmo lo preferisco chiatto.
Troppo facile dire che preferisco l’anaconda all’anacoluto: mica son Zagor
All’antitesi preferisco la sintesi, anche mi rimproverano di scrivere troppo, troppo, troppo
Diciamo la verità:
ho sempre collezionato più figure di merda che figure retoriche
E che mi prenda una paralessi se userò ancora un iperbato