
Se dici “oasi” il pensiero va subito all’acqua che sgorga tra la sabbia e al silenzio interrotto solo dal canto degli uccelli o dal vento. Se pensi a Piazza Re di Roma, con la sua immensa rotatoria, sempre carica di auto, usare un termine come oasi, certo, può sembrare strano. Però, una volta superata la doppia corsia d’asfalto – non è facilissimo, perché i passaggi per i pedoni sono pochi – e raggiunto il centro della piazza, si ha davvero l’impressione di essere approdati su un’isola in mezzo al panorama urbano dell’Appia Nuova.
Il traffico sembra lontano. Eppure questa è una delle prime rotonde di Roma, pensata all’inizio del Novecento e poi costruita negli Anni Venti, insieme con i palazzoni.