Da quanto tempo

Erano mesi che non postavo una playlist, pur continuando ad ascoltare e selezionare musica. Alla fine, ho approfittato di un viaggio in treno e di una domenica dai ritmi lenti per farlo.

Come le altre volte, questa è la musica nuova che ascolto di più in questo momento. Tracce uscite nel 2021, scoperte soprattutto su Apple Music, ma anche su Radio Nova, suggerite da amici, trovate grazie a recensioni musicali (su Internazionale, The Guardian, Pitchfork).

Le mie note sulle canzoni stavolta sono più brevi, essenziali, diciamo scarse. La cosa più importante, come sempre, è la musica. Che, come al solito potete ascoltare su Spotify o Apple Music. I ritmi cambiano parecchio, anche tra un pezzo e l’altro, e la cararatteristica che accomuna molti di questi brani, oltre quella di piacere a me, è di mischiare generi. Ma ci siete abituati.

ASPECTS / STR4TA Questa musica viene direttamente dagli anni Ottanta, nel senso che è ispirata, e anche qualcosa di più, al Brit Funk dell’epoca. Tra basso, tastiere e coretti, è una vera e propria immersione in quel sound, quello dei Level 42 e di altre band, Come gli Incognito. Un caso? Non credo. Visto che proprio due ex Incognito sono i produttori di questo disco.

WE ARE / JON BATISTE Non conoscevo Jon Batiste, ma a quanto pare ha già suonato con un numero incredibile di artisti di primo piano, a partire da Prince. E ha anche musicato il film “Soul” della Disney (che non ho ancora colpevolmente visto). Gran bel pezzo.

COOL COLORADO / LA FEMME Come si capisce, i La Femme sono francofoni. Più precisamente francesi del Sud Ovest. La scena musicale francese non è soltanto Parigicentrica, e nel Sud, tra Marsiglia e Biarritz, da dove vengono loro, c’è un sacco di movimento. Questo album è piuttosto retrò, con molti riferimenti ai 60-70.

I HAVE A LOVE / FOR THOSE I LOVE For Those I Love non è una band ma il progetto solista dell’artista irlandese David Balfe dedicato al suo amico Paul Curran, morto suicida nel 2018. E questa forse è la traccia più bella.

MORK N MINDY / SLEAFORD MODS Ve la ricordate la serie Mork & Mindy, quella con Robin Williams? Ecco, è il pretesto di questo pezzo ipnotico degli Sleaford Mods, due punk ormai vecchi e sempre incazzati. Ascoltatela, riascoltatela, riascoltatela…

LONDON GANGS / SAULT Questo London Gangs è una fissa, la sto ascoltando a ripetizione. Loro, i Sault, sono un gruppo britannico piuttosto misterioso, restio a concedere interviste e a comparire in pubblico, che mescola hip hip, soul, house e ha già pubblicato diversi album.

STAMPEDE STEP / GUEDRA GUEDRA Guedra Guedra è lo pseudo del dj e produttore marocchino Abdellah Hassak, che in questo album, Vexyllology, fonde ritmi tradizionali del Maghreb ed elettronica.

RAINFOREST / NONAME L’attacco di questo pezzo di NoName mi ricorda Break On Through dei Doors. Lei è una giovane poeta e rapper statunitense, che parla spesso nei suoi pezzi di ingiustizie sociali e temi ecologici. Ne ho sentito parlare la prima volta da Barbara Minniti.

PLEURA / KING GIZZARD & THE LIZARD WIZARD Questa band australiana sembra uscita dai Sessanta, e non è un caso, già dal nome, che è in parte un omaggio a Jim Morrison (ancora i Doors!), noto anche Lizard King. Questo è un brano di rock psichedelico super-classico.

BULUNUR MU / ALTIN GUN Gli Altin Gun sono un gruppo turco-olandese, con un sound piuttosto sui generis (ho letto la definizione psicho-folk, ma non so se renda). L’album è bello, e c’è davvero l’imbarazzo della scelta sui pezzi da proporvi.

BLACK DOG / ARLO PARKS Arlo Park (vero nome Anaïs Oluwatoyin Estelle Marinho) non ha neanche 21 anni, è una cantautrice britannica, e ha fatto un album davvero bello. L’ho sentita cantare dal vivo in uno show di Radio Nova e sono rimasti colpito. Il Black Gog del titolo, se non ho capito male, è la depressione.

SEROTONIN / GIRL IN RED Anche Girl In Red (che ho scoperto recentemente grazie a Gianni Rosace, il deux ex machina dell’Half Die Festival) è una cantautrice, ma norvegese (vero nome Marie Ulven Ringheim) e di un paio d’anni più vecchia di Arlo Parks, da cui la differenzia lo stile musicale. Ma l’essenza del testo di Seretonin non mi pare sia invece così lontano: qualcosa dentro di noi che non funziona.

LAVENDER / BIIG PIIG Twentysomething, Biig Piig (nome che a quanto pare viene da una pizza: lei si chiama Jessica Smyth) è la terza cantatrice di questa breve serie: è cresciuta tra Irlanda, Spagna (canta anche in spagnolo) e Londra.

KEEP MOVING / JUNGLE Posso riascoltare Keep Moving dei Jungle anche diverse volte di seguito, saltellando mentre cerco goffamente di ballarla. Loro suonano questo funk-dance energetico da anni, li seguo da Busy Earnin’, del 2014. 

MARECHIÀ/NU GENEA Marechia’ è un perfetto mix franco-napoletano, uscito da un buco spazio temporale. Loro sono italiani, ma emigrati a Berlino. Prima si chiamavano Nu Guinea, ora Nu Genea.

MORNING LIGHT/NUBYAN TWIST I Nubyan Twist sono una band di soul jazz (in questo brano direi più jazz) con base a Londra. Mischiano diverse sonorità, tra Sud America e Africa.

SEX N’ DRUGS / KOJACQUE Lui non è il celebre detective interpretato da Telly Savalas… ma è un rapper dublinese: questo pezzo mi ha ricordato molto (non per la voce) D’Angelo, e anche i Sottotono (il gruppo italiano più soul che si sia sentito negli ultimi decenni, IMHO).

BLACK TAME / TOPAZ JONES Altra fissa: questo brano old school di Topaz Jones, giovane rapper del New Jersey, figlio di un noto bassista funky.

E TE VENG’A PIGLIA’ / LIBERATO Confesso: amo Liberato e mi piace ascoltarlo a palla, in auto: passione condivisa coi figli. Non so quanto il suo culto circoli fuori da Napoli, ma credo che sia riuscito a fare un mix perfetto tra pop, elettronica e tradizione napoletana e sonorità internazionali (oltre che affrontare temi non sconhtati, se guardate i suoi video). È riuscito a farmi apprezzare pure il reggaeton.

E adesso, un po’ di vecchie glorie.


THAT PLEASURE / PAUL WELLER Ascolto Paul Weller dagli anni Ottanta, l’epoca degli Style Council, perché prima mi ero perso i suoi Jam. Questo pezzo ricorda un po’ le sonorità e anche l’entusiasmo politico degli SC. Perché in quegli anni c’erano un sacco di band britanniche di sinistra che lottavano, con la loro musica, contro il thatcherismo. Non avranno prodotti grandi risultati politici, ma belle canzoni, sì.

RODRIGUEZ FOR A NIGHT / DAVID CROSBY Due miti musicali miei insieme: Donald Fagen (Steely Dan) e David Crosby (Crosby Stills & Nash + Young). Il primo ha scritto una canzone con il secondo, e si sente molto chiaramente lo stile. Temevo che dopo la morte di Walter Becker, che era l’altro pezzo degli Steely Dan, Fagen non avrebbe scritto più niente, ma non è così, per fortuna.

BORN 2 DIE / PRINCE Anche Prince è una mia passione decennale, dal suo secondo album, ascoltato e riascoltato nella camera di Marco Gabriele nei primissimi anni Ottanta. Gli album postumi, come questo, sono sempre un mistero, per me. In quanti ci avranno messo le mani? Davvero Prince avrebbe tirato fuori un disco così? Etc Etc. Però questo Welcome 2 America suona bene.

https://music.apple.com/it/playlist/da-quanto-tempo/pl.u-2K6aiNbAXBk

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Un pensiero riguardo “Da quanto tempo

  1. Alberto Piccioni 4 agosto 2021 — 07:49

    Grazie. Sempre tanto contento di avere tue nuove musicali.

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