
Per alcuni anni ho accarezzato l’idea di scrivere un libro dal titolo “I Love Berlusconi”, per raccontare la fascinazione di una parte degli italiani per l’ex Cavaliere, intervistando suoi ex o attuali fan e parlando di certi fenomeni da cultura pop – dalle canzoni ai film ai modi di dire – che la sua figura ha ispirato. Oggi mi chiedo cosa pensino i fan di un tempo dell’ipotesi che Berlusconi possa divenire presidente della Repubblica.
Molti commentatori ne parlano come di una circostanza improbabile, nonostante le comprensibili attese del diretto interessato, che in fondo è il padre della II Repubblica e un protagonista indiscusso di 30 anni di politica e costume in Italia. Ma è vero che di solito il nome del capo dello Stato che alla fine il Parlamento elegge non è quasi mai tra quelli dei candidati prima del voto. Però, confesso, anch’io sogno Berlusconi al Quirinale, pur avendolo spesso contestato (ricordo ancora la pioggia che presi, con centinaia di migliaia di altre persone, al corteo di Milano del 25 aprile 1994).
L’ascesa al Quirinale, in fondo, è una sorta di beatificazione laica da vivi. Sì, ci sono stati i Sandro Pertini e i Carlo Azeglio Ciampi, che erano già figure eccezionali. Ma è proprio l’elezione al soglio quirinalizio che pare nobilitare di per sé. Penso per esempio all’entusiasmo progressista per una figura che semmai mi ha sempre affascinato per il suo conservatorismo, Oscar Luigi Scalfaro.
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